russia / ukraine / belarus | anti-fascism | press releaseSunday January 26, 2014 22:11 by Autonomous Workers Union – Kyiv local
Le leggi che sono state approvate il 16 gennaio dimostrano come la fazione della classe dominante che ora controlla il governo è pronta ad instaurare una dittatura borghese e reazionaria sul modello dei regimi latinoamericani degli anni ’70. Le “leggi dittatoriali” criminalizzano ogni protesta e limitano la libertà di parola; inoltre introducono il reato di “estremismo”. [Русский]
Ucraina: novità sull’EuroMaidan
Le leggi che sono state approvate il 16 gennaio dimostrano come la fazione della classe dominante che ora controlla il governo è pronta ad instaurare una dittatura borghese e reazionaria sul modello dei regimi latinoamericani degli anni ’70. Le “leggi dittatoriali” criminalizzano ogni protesta e limitano la libertà di parola; inoltre introducono il reato di “estremismo”. In Parlamento, i portavoce della dittatura di classe della burocrazia corrotta e della borghesia monopolista sono il Partito delle Regioni ed il cosiddetto Partito “Comunista” d’Ucraina che da molto tempo è diventato una forza al servizio degli interessi del capitale.
Il sistema repressivo ucraino si appoggia sull’apparato di polizia e sulle bande di strada degli assaltatori filo-governativi. A volte queste strutture paramilitari sono comandate da ufficiali di polizia in pensione. Ci sono anche gli squadroni della morte. Secondo fonti attendibili, due persone sono state rapite da un ospedale e sottoposte a tortura. Una di queste è stata trovata morta in una foresta. Le forze speciali usano puntatori di precisione contro i manifestanti e non solo armi traumatizzanti. Uno degli uccisi, in base ad una foto del suo corpo, era stato colpito al cuore. In base a tutti gli elementi disponibili risulta che è stato colpito da un cecchino. La mattina del 23 gennaio, il numero degli uccisi andava da 5 a 7 persone. Ma non conosciamo il reale bilancio della violenza.
L’ideologia del regime al governo è un misto di nazionalismo stile-Putin, di teorie della cospirazione e di autoconvinzione di essere nel giusto nel governare, come elite, su una popolazione di stupidi. I gruppi di supporto alla Berkut (la principale forza anti-sommossa della polizia) sui social networks sono pieni di articoli antisemiti secondo i quali i dirigenti dell’opposizione sono ebrei che vogliono traviare il popolo legalizzando i matrimoni tra omosessuali. In questo non c’è nessuna differenza con la retorica della destra radicale ucraina.
Negli ultimi giorni non è solo la destra estrema a scontrarsi col governo, ma anche popolazione con opinioni più moderate. E sono la maggioranza dei manifestanti. Molti di loro sono indifferenti o negativamente predisposti verso il nazionalismo. Molti di loro non sono per l’integrazione nella UE. Le persone scendono in strada per protestare contro la violenza della polizia. Ed una parte significativa non è entusiasta ed è persino scettica sulle azioni in Via Grushevskogo. Spesso si sente dire che gli estremisti di destra sono il “cavallo di troia” di Yanukovych e dei servizi speciali, col compito di gettare discredito sulla protesta. Certamente ci sarebbero molti più abitanti di Kiev a partecipare alle manifestazioni se ci fosse un modo per buttare fuori dalle strade questi idioti utili al governo. In cima alle loro richieste c’è un posto di lavoro nel Servizio di Sicurezza Ucraino all’indomani della “vittoriosa rivoluzione”.
Gli anarchici dovrebbero partecipare alle manifestazioni ed ai picchetti che sono predisposti per difendere il diritto alla libertà abolito dalle leggi del 16 gennaio. E’ necessario attivarsi sul proprio posto di lavoro e nei quartieri per contribuire al sabotaggio delle decisioni dittatoriali. Non ha molto senso partecipare alle azioni in Via Grushevskogo, che non hanno mai avuto nessuna significatività già dall’inizio. Queste azioni fanno solo fare bella figura al governo in televisione e gli permettono di identificare gli elementi più radicali attraverso i cellulari e le telecamere.
Nel caso di una vittoria dell’opposizione, come pure nel caso di una vittoria del governo, dovremo comunque affrontare una lunga e dura lotta contro l’uno o l’altro regime. Questo dovrebbe essere chiaro. E’ necessario radunare le forze allo scopo di iniziare a dettare il nostro programma libertario e proletario nella politica ucraina.
Nè dio, nè padroni! Nè nazioni, nè confini!
Sindacato dei Lavoratori Autonomi, sezione di Kiev
23 gennaio 2014
(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)