Allevare menti per pascolare pensieri

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Gli alunni della scuola elementare “Trento e Trieste” di Cremona sono stati recentemente in visita nella caserma dei carabinieri cittadina, nell’ambito di iniziative volte a creare una cultura della legalità.
Ebbene, come risulta dalle foto scattate dagli stessi carabinieri, i bambini hanno partecipato ad attività che prevedevano tra le altre cose lo schieramento con caschi e scudi antisommossa, una simulazione di perquisizione e saluti militari, il tutto sotto gli sguardi divertiti e partecipi delle insegnanti.

Più che alla cultura della legalità, i bambini hanno partecipato a un insegnamento sull’irregimentazione e sulle tecniche repressive che avremmo loro risparmiato volentieri.

Invece che provare a spronarli ad essere aperti e curiosi per provare a capire le scaturigini del dissenso, a quanto pare si è preferito insegnare loro che il dissenso non è mai giusto e che va fermato con caschi e scudi, guidati da un superiore che brandisce un manganello.

Invece che lavorare affinchè ogni giovane individuo sia in grado di trovare gli strumenti culturali e sociali per affrontare la realtà che si troverà di fronte, gli si fa capire che questa realtà deve rimanere immutabile e garantita anche con la forza.

Sono ben altri gli strumenti per formare le giovani generazioni; crediamo fermamente che farle partecipare a una sorta di “gioco” che simula una realtà fatta di fin troppe zone d’ombra non giovi in alcun modo alla formazione di una cultura – sia pure legalitaria – come si è voluto far credere con questa iniziativa.

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