mashriq / arabia / iraq | community struggles | news report Tuesday December 31, 2013 19:56 by Ilan S. – AAtW, ainfos Ahdut (Unity) ilan.shalif at gmail dot com Tel Aviv
Questa settimana il fulcro della lotta si è un po’ ampliato fino ad includere la crudele politica razzista del sistema naZionista israeliano per quanto riguarda i profughi. Ai 53mila profughi africani viene applicata quella stessa strategia di sporadiche aggressione crudeli in un contesto di continua pressione e di maltrattamenti che viene usata contro i Palestinesi sia all’interno dei confini del 1968 che in quelli nuovi del 1967. Il razzismo insito nel colonialismo Sionista che ha costruito Israele e che si espande cogliendo ogni opportunità si trova oggi a retrocedere dal prendere misure più dure a causa della pressione internazionale. Sebbene Israele non abbia mai adottato le convenzioni internazionali (col supporto della stragrande maggioranza della sua base ebraica), si guarda bene ora da sfidarle troppo e lungo. Perciò, non si uccidono più liberamente i profughi al confine. Li si lasciano in condizioni del tutto miserabili riempiendo i campi di concentramento. [Italiano]
Bil’in 27.12.2013
Haitham Al Khatib
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Nabi Saleh 27/12/2013
Manifestazione contro l’occupazione
Le forze israeliane hanno colpito un’attivista locale di Nabi Saleh, Manal Tamimi, proprio oggi con proiettili d’acciaio ricoperti di gomma sparati da corta distanza. Oltre a Manal, altri 2 giornalisti palestinesi, Abbas Momani e Maath Mash’al, sono stati lievemente feriti.
Manal è stata colpita da 4 proiettili d’acciaio ricoperti di gomma alle ginocchia ed alle gambe dopo essere stata inondata di acqua puzzolente e poi ricoverata nell’ospedale di Ramallah. Un’altra ragazza di Nabi Saleh è stata ricoverata dopo essere stata colpita da un getto di acqua fetida. Dozzine di manifestanti hanno sofferto di soffocamento per le inalazioni di gas sparati durante la manifestazione.
Le forze Israeliane hanno attaccato i manifestanti dentro il villaggio che ogni settimana protesta contro gli insediamenti; hanno usato gas lacrimogeni, granate assordanti, proiettili di gomma, proiettili d’ acciaio ricoperti di gomma ed acqua puzzolente.
Queesto video girato da Bilal Tamimi mostra il ferimento di Manal Tamimi da corta distanza: https://www.youtube.com/watch?v=9SL_Hdrlsik
Bilal Tamimi: Manal injury https://www.youtube.com/watch?v=M_emwONlZWI
Yisrael Puterman https://www.youtube.com/watch?v=YqyuewQN_GY
TAMIMI PRESS https://www.facebook.com/media/set/?set=a.6762658290845…62736
israelpnm http://www.youtube.com/watch?v=YqyuewQN_GY
David Reeb http://youtu.be/kyomV4xiOsU
Qadum
“Quello che è accaduto ieri a Qadum è dura da raccontare. Molto prima che arrivassimo, l’esercito si era insediato nel villaggio alle 10.00. Incredibile la quantità di lacrimogeni sparati. Le forze di stato israeliane si sono posizionate sui tetti sparando da lì senza tregua. La condotta del villaggio è stata senza timore. L’assenza di Murad e gli sforzi per farlo rilasciare hanno dato ai residenti un’energia che è difficile descrivere a parole. L’atmosfera era impressionante mentre tutti gli abitanti chiedevano libertà.
Alcuni di noi conoscono gli sforzi che sono stati fatti per far rilasciare Murad senza essere sicuri di riuscirci. Il rispetto che riceviamo dagli amici nel villaggio va ben oltre quello che meritiamo. Tutte le case ci erano aperte e la gente veniva a salutarci ed a congratularsi con noi.
Uno dei nostri è stato ferito alla testa e medicato nel villaggio.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.6739660792921…14816
Colline sud di Hebron
Sabato, 28-12-13,
Nuovo post sull’attività di ieri a Ta’ayush. Uno strano incontro con la polizia. Un strano incontro con un gruppo coesistente. Un altro strano giorno di lotta contro l’apartheid.
La polizia Israeliana ha cercato di bloccare gli anarchici che cercavano di raggiungere le colline sud di Hebron:
Un’auto della polizia blocca in transito. Il poliziotto si avvicina chiendoci se siamo anarchici. “Siamo qui per identificare gli anarchici e rispedirli indietro!” Ci spiega. Vuole le carte di identità o i passaporti. G dice di no, spiegando che esiste una sentenza di tribunale che vieta controlli arbitrari da parte della forze di polizia a meno che non ci sia un sospetto fondato. Il poliziotto minaccia di arrestarlo se non si lascia identificare. Uriel salta su e presenta la sua carta di identità.
“Mr. V, siete anarchici?” Chiede il poliziotto.
“Se sono anarchico?!” Esclama Uriel, e cercando nel suo portafogli, dice: “Vedete una carta di identità da anarchico qui dentro?”
Il gruppo viene lasciato andare. Questa possibilmente immortale scena è stata catturata in un comico video.
https://www.youtube.com/watch?v=gXv0na7ojZg
Sheikh Jarrah manifestazione settimanale del 27.12.2013
https://www.facebook.com/guy.butavia/media_set?set=a.10…92137
Tel Aviv
Sabato 28-12-13 tarda serata. Circa 15mila profughi africani ed alcune centinaia di israeliani si sono radunati vicino alla stazione centrale degli autobus di Tel Aviv ed hanno marciato verso la piazza del municipio.
C’erano anche circa 100 anarchici. Metà della manifestazione si è svolta in silenzio e la seconda metà con l’urlo “libertà” condiviso per le strade.
“ORA A TEL AVIV: migliaia di richiedenti asilo africano hanno fatto un corteo silenzioso per protestare contro le politiche israeliane verso l’immigrazione. I manifestanti hanno chiesto il rilascio di tutti i profughi arrestati in base alla Legge sulla Prevenzione dell’immigrazione, ed il riconoscimento dei loro diritti in quanto profughi. Clicca qui per sapere gli sviluppi e vedere le foto: http://bit.ly/1cYPqfU
www.ustream.tv/channel/yomgashum1 ”
Donne ebree etiopi hanno cercato di difendere gli africani richiedenti asilo per impedire che fossero arrestati nel corso dei raid anti-immigrazione avvenuti a Tel Aviv-sud (vicino la stazione centrale degli autobus) lunedì notte.
I nazionalisti israeliani hanno dimostrato il loro appoggio alla polizia ed hanno minacciato le donne ebree etiopi, urlando verso di loro slogan razzisti tra cui “Tornatevene in Etiopia”
Altro su: http://972mag.com/nstt_feeditem/photo-ethiopian-israeli…ists/
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Non dite che non lo sapevamo n°393
Nel 2003, l’esercito aveva bloccato l’ingresso principale del villaggio palestinese di Qaddum. Da allora, l’esercito ha limitato l’accesso dei residenti alle loro terre (circa 11 kmq pari a 11000 dunams) vicino alla principale strada di ingresso, per solo una o due volte all’anno. Nel 2011, i residenti hanno dato inizio alle manifestazioni settimanali, chiedendo la rimozione del blocco stradale. In risposta l’esercito ha iniziato ad attaccare il villaggio con incursioni notturne ed arresti (circa 100 persone sono state arrestate finora). Spesso, durante queste incursioni, i soldati lanciano lacrimogeni e granate assordanti dentro le case.
L’8 dicembre 2013 un bambino di 2 mesi è stato ferito in casa da un candelotto lacrimogeno. E’ stato ricoverato e salvato.
Venerdì 20 dicembre 2013 i soldati hanno fatto un raid notturno ed arrestato 2 persone, subito rilasciate. I soldati hanno invaso la casa del dirigente del comitato popolare, Murad Ashtawi, per interrogarlo brutalmente. Alcune ore dopo, sono ritornati da lui per arrestarlo. Dopo che l’hanno preso, gli hanno spruzzato peperoncino negli occhi e portato in custodia ad Huwwara. Non lo hanno ancora interrogato.
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lan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Traduzione a cura di FdCA – Ufficio Relazioni Internazionali