“Froci”

“Froci”, è la scritta discriminatoria e sessista, di inequivocabile stampo squadrista che mani vigliacche hanno tracciato sulla vetrina dell’info-shop di Fano alcuni giorni fa. Un fatto grave che vuole colpire direttamente ciò che l’info-shop rappresenta: la politica e la cultura fatta in maniera libera ed autogestionaria. E’ l’ennesima testimonianza di un quadro sociale e politico che si sta impoverendo sul piano delle speranze di libertà e si arricchisce ogni giorno di più della logica della forza. Un fatto che si lega allo sgombero “manu militari” della Casa de Nialtri di Ancona, questa volta guidato da un’amministrazione d’attacco che sa solo reprimere bisogni a fronte di una città che sta scivolando verso l’impoverimento economico e sociale.  Al pari di ciò che sta accadendo nelle Marche dove la chiusura delle fabbriche, la disoccupazione e l’aumento della povertà genera solo guerre fra bande politiche (PD, FI, NCD, Lega …), fra poveri (migranti e italiani), destrutturazione dei sistemi sanitari (sindaci contro sindaci a contendersi posti letto ospedalieri), appalti di ogni genere utili solo a devastare territori (biogas) e a far soldi facili. Il tutto in un contesto comunitario attonito, incredulo ed incapace di dare una risposta di massa a difesa dei diritti lavorativi e sociali quotidianamente erosi. Nelle Marche dove lo squadrismo fascista di Casa Pound aveva colpito anche a San Benedetto con minacce e percosse ad alcune ragazze. Dal canto nostro però non siamo disposti ad arrenderci alle miserie generate in nome di una crisi infinita utile solo a garantire profitti e poteri ai signori di sempre. Ad Ancona, contro lo sgombero di Casa de Nialtri, sabato scorso centinaia di militanti, compagni, solidali, uomini e donne hanno dato prova di una dignità politica di resistenza che forse rasenta l’utopia di fronte all’arroganza del potere, ma che è anche un chiaro segno di non volersi piegare alla disperazione che costringe sfruttati e proletari a chiudersi in casa (quando ce l’hanno) e subire passivamente. Non aspetteremo inermi l’ennesima chiusura di una fabbrica o di un cantiere o la svendita di contratti di lavoro con la minaccia della delocalizzazione. Non ci faremo intimidire da insulti e azioni squadriste che provengano dalla sottocultura violenta della miseria o del Palazzo. Ogni giorno di più dimostriamo di essere uniti nelle diversità, solidali nella povertà, determinati a conquistare e costruire una società più giusta e libera dalla dittatura del mercato!

 

20 febbraio 2014

 

Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi;

Alternativa Libertaria – Fano

Centro di Documentazione “Franco Salomone” – Fano

Circolo Culturale “Ottorino Manni” – Senigallia

Circolo Culturale “Napoleone Papini” – Fano

Archivio Biblioteca “Enrico Travaglini – Fano

Gruppo Anarchico “Kronstadt” – Ancona;

Anarchiche/ci Valcesano

Circolo Anarchico “Sana Utopia” – Perugia

FAI – Federazione Anarchica Italiana: Gruppo “Michele Bakunin” di Jesi, Gruppo “Francisco Ferrer” di Chiaravalle;

FdCA – Federazione dei Comunisti Anarchici: Sez. “Nestor Makhno” Fano – Pesaro;

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