Di nuovo (ma abbiamo mai smesso di esserlo?) sotto il fuoco di sbarramento dell’oligarchia economica.
E le forti richieste che arrivano dai banchieri e governi hanno nuovi vassalli da impiegare nella guerra di classe dei ricchi contro i lavoratori ed i ceti meno abbienti, anche in Italia.
Come leggere, senza perdere di vista l’affermazione autoritaria delle scelte del novello Renzi, l’evoluzione politico in atto?
Confindustria, e non solo quella di Pordenone con la richiesta di messa in schiavitù dei lavoratori Elettrolux, fa sua per bocca di Squinzi la richiesta di riforme strutturali sul salario, ancora una volta viene additato come troppo oneroso il già misero stipendio dei lavoratori italiani, e quindi una richiesta di deroghe, estendibili a tutti i comparti, come richiesto dal famigerato accordo di CGIL CISL UIL e Confindustria sulle nuove relazioni sindacali, contro la possibilità di dare un sussidio minimo agli ormai milioni di senza lavoro.
Queste sono le coordinate sul quale si muoverà la politica renziana, ancora tagli e privatizzazioni con conseguente aumento della macelleria sociale, riduzione dei salari reali, il tutto fatto in nome della governabilità e di una nuova immagine politica. Coloro che si apprestano a questa nuova operazione sono gli stessi individui, donne e uomini, degli stessi raggruppamenti politici, che ieri hanno condannato alla fame milioni di lavoratori e di pensionati ed hanno impedito ai giovani di entrare al lavoro, con quel grande genio della politica che è Mario Monti che con la legge Fornero, promossa e voluta dagli stessi attori politici che oggi si apprestano a dare un altro violento colpo alle condizioni di vita della classe operaia, ha distrutto la base solidaristica costruita in decenni di lotte.
Non è successo per caso l’accordo del 10 gennaio, e non ne è estraneo Guglielmo Epifani, che di questa operazione finanziaria scaricata sulle spalle dei lavoratori è il terminale governativo. E mentre Renzi, ed il suo partito di uomini e donne di cera si apprestano a dare finalmente quel nuovismo all’Italia che risponde solo alle logiche della BCE e dell’accumulazione per esproprio di capitale, è stato facile dare 10 miliardi di soldi pubblici a banche private con il decreto Imu Bankitalia.
La temperatura politica si può così stabilizzare, una volta in più riconosciuto l’avversario da colpire, i lavoratori ed i disoccupati, non sarà difficile trovare qualche volontario anche tra le truppe grilline, anche esse prive di rendita da scandali a buon mercato.
E se qualcosa si muove nell’opposizione sociale e politica, e gli arresti preventivi di ieri a Roma ed a Napoli di decine di attivisti per il diritto alla casa ed al reddito stanno a dimostrare che qualcuno teme la ripresa dell’antagonismo sociale basato su problemi e proposte reali, a partire dalla giornata di mobilitazione del 22 febbraio prossimo, il potere deve dimostare che la disperazione delle persone che hanno perso il lavoro e la casa non si può gestire se non in modo autoritario. Quindi una attenta regia cerca di impedire a colpi di repressione che queste esperienze si leghino in fenomeni collettivi. L’accordo del 10 gennaio ha anche questo segno, impedire ogni opposizione sindacale che si possa ancora delineare per tentare ancora di tenere aperta la speranza di una risposta politica e sociale di classe, della nostra classe, alle condizioni di vita ormai inaccettabili per milioni di persone. Per questo il ricorso alla magistratura che USB ha detto di portare avanti denunciando l’accordo del 10 gennaio come anticostituzionale coglie nel segno, ma è sempre il governo renziano che può spiazzare tutti con una nuova legge sulla rappresentanza che glorifichi di norma e di fatto l’accordo del 10 gennaio.
Nei posti di lavoro, nelle realtà sindacali ancora in grado di generare conflitto o almeno dissidenza, nelle realtà sociali di lotta e di rivendicazione, in tutte le situazioni in cui l’intersezione sociale crea coesione di classe e accumulazione di forze proletarie e popolari, il ruolo dei comunisti anarchici, dei libertari, dei rivoluzionari è indispensabile perchè la guerra di classe sarà lunga, e quando si vincerà dovremo ricordare a questi signori le buone maniere.
SN FdCA – febbraio 2014