Del Capitalismo Italo

Scusi: per la stazione?

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Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase, ripresa in tanti film, in letteratura, simbolo quasi della mobilità un tempo appannaggio di pochi, di un sogno, per i troppi sedentari costretti dall’umile vita del caseggiato e del paese dalla propria condizione economica.

Ora sicuramente , si fa per dire, l’accesso al treno ed al viaggio è alla portata di tutti, e nessuno più chiede, scusi: per la stazione?
La stazione di cui parliamo, la “Mediopadana” è infatti ubicata nella zona nord di Reggio Emilia e si nota bene solo passando sull’asse autostradale e ferroviario, a nessuno verrebbe in mente di chiedere informazioni per arrivarvi, e forse i più non sarebbero in grado di fornirle, una bella stazione per altro, progettata da quel grande architetto che ha già dato il proprio nome ai ponti che attraversano l’autostrada, Calatrava. Una stazione questa che costa alla
collettività circa 80 milioni di euro, che se sommati ai 35 dei ponti autostradali fanno una bella somma di danaro pubblico.

La notizia che dovrebbe indignare i più è che questa bella stazione nel deserto sarà utilizzata come fermata dal treno “italo” della compagnia privata NTV che fino a poco tempo fa era presieduta dal pluripresidente e pluri amministratore delegato Montezemolo, che dimessosi ne è restato “semplicemente” azionista.

La Nuovo Trasporto Viaggiatori Spa (NTV) nasce all’ombra del ministro
Bianchi nel governo Prodi del 2007, la società è stata fondata l’anno prima da Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle, Giovanni Punzo, e Giuseppe Sciarrone, capitale sociale un milione di euro, nessun dipendente e soprattutto nessun treno , la società nasce ma non ha ancora la possibilità di viaggiare e di fare viaggiare, ma ecco che il governo Prodi concede con una trattativa privata un contratto di servizio che autorizza la NTV ad utilizzare la rete ferroviaria e le
infrastrutture pubbliche per fini privati.

Come per incanto il misero capitale iniziale si moltiplica, Intesa San Paolo porta in dono 60 milioni di euro, e ne stanzia 750 per l’acquisto dei treni francesi della Alstom, con il moltiplicarsi del capitale l’affare degli uomini coraggiosi è di per se garantito, entrerà in società pure lo Stato francese con SNCF, le ferrovie francesi, con un iniziale 20%, ridotto negli ultimi tempi, ora
nel ricco piatto ci sono pure Bombassei e Seragnoli.

Nulla di nuovo quindi sul corso del capitalismo italico, come sempre si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite, una società che ha avuto la copertura politica per lavorare in monopolio con danaro pubblico, una stazione pubblica data ad un privato per favorirne l’accumulazione di capitale, è già accaduto con Alitalia, con l’Ilva di Taranto, con la rete autostradale, con tutta quella ricchezza un tempo pubblica regalata ai privati in nome di un libero mercato mafioso, la NTV che ha oggi 1200 dipendenti ha applicato un contratto
di lavoro per i propri dipendenti in deroga, i suoi ferrovieri sono meno tutelati e meno pagati di quelli delle FS, oltre a questa vergognosa situazione di dumping sociale bisogna sottolineare che la formazione dei macchinisti di NTV è stata finanziata sempre con soldi pubblici.

Dicevamo all’inizio che le indicazioni per la stazione Mediopadana di Reggio Emilia sono introvabili, come sempre in questi casi sarà necessario trovare la via della stazione partendo dal capitale finanziario e dalla copertura politica dei governanti intenti alla privatizzazione della società, sacrificata anche questa volta sull’altare dell’accumulazione del capitale.

Alternativa Libertaria/FdCA (Reggio Emilia) 16 maggio 2013

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