russia / ukraine / belarus | miscellaneous | press release Thursday February 20, 2014 21:22 by Autonomous Workers Union – AWU
Comunicato sulla situazione in Ucraina da parte della AWU (Autonomous Workers Union). “Questa non è la nostra guerra ma la vittoria del governo può significare la sconfitta dei lavoratori. E la vittoria dell’opposizione non promette niente di buono.”
Comunicato sulla situazione in Ucraina da parte della AWU (Autonomous Workers Union).
Ieri in Ucraina è iniziata la guerra civile. Una manifestazione poco meno che pacifica si è scontrata con le forze di stato e con gli squadroni dei simpatizzanti del governo presso Vekhovna Rada (Parlamento).
Il 18 febbraio, la polizia insieme ai paramilitari hanno provocato un bagno di sangue nei quartieri governativi con l’uccisione di numerosi manifestanti. I macellai degli squadroni speciali non sono stati arrestati. I deputati del Partito delle Regioni al governo ed i loro lacchè borghesi del Partito “Comunista” Ucraino sono fuggiti dal Parlamento attraverso un tunnel sotterraneo. Il voto sugli emendamenti costituzionali, intesi a limitare i poteri del presidente, alla fine non c’è stato.
Dopo la sconfitta subita nei quartieri governativi, i manifestanti si sono ritirati in Piazza Maidan. Alle 18.00 il Ministro degli Interno e del Bureau della Sicurezza Interna (SBU) ha lanciato un ultimatum ai manifestanti, chiedendo che la folla si disperdesse. Alle 20.00, forze speciali di polizia e paramilitari, equipaggiati con cannoni ad acqua ed autoblindo hanno iniziato le incursioni contro le barricate.
La polizia, gli squadroni speciali del SBU, come pure corpi filo-governativi hanno fatto uso di armi da fuoco. I manifestanti sono riusciti ad incendiare un autoblindo ed è venuto fuori che le forze governative non erano le sole ad essere in possesso di fucili.
In base ai dati della polizia (delle ore 16 del 19 febbraio), sono 24 le persone uccise: 14 manifestanti e 10 poliziotti. Trentuno poliziotti hanno riportato ferite da arma da fuoco.
Sebbene le stime sulle loro perdite siano accurate, quelle sul numero delle vittime tra i manifestanti sono del tutto in difetto. I medici di Maidan parlano di almeno 30 uccisi.
Si ha l’impressione che il Presidente Yanukovich fosse certo che entro il mattino seguente la resistenza sarebbe stata spazzata via e quindi aveva convocato l’Opposizione per un incontro verso le 11 del 19 febbraio. Dal momento che i negoziati non hanno avuto luogo, possiamo concludere che il piano del governo sia fallito.
Durante la fallimentare operazione di pulizia di Piazza Maidan, in diverse regioni occidentali i cittadini hanno occupato gli edifici amministrativi locali e scacciato la polizia.
Al momento, la polizia in quanto istituzione non esiste più a L’viv. Secondo la SBU, i manifestanti si sarebbero impadroniti di 1500 armi da fuoco. In meno di 24 ore, il governo centrale ha perso il controllo su una parte del paese.
Ora, l’unica soluzione possono essere le dimissioni del Presidente, cosa che comunque significherebbe che egli, la sua famiglia ed i suoi molteplici accoliti e dipendenti, i quali formano un gruppo alquanto consistente nel governo, perderebbero la fonte del loro profitto. E’ probabile che ciò non avvenga.
Nel caso di una vittoria di Yanukovich, questi governerebbe a vita, mentre tutti gli altri sarebbero destinati ad una vita di povertà, corruzione, abolizione dei diritti e delle libertà. Le regioni che si sono ribellate stanno ora provando cosa vuol dire la massiccia restaurazione dell'”ordine costituito”
Non è improbabile che la repressione di cosiddetti “gruppi terroristici” nella Galicia (territorio dell’Ucraina occidentale, ndt) abbia il carattere della pulizia etnica. Quei folli degli ortodossi radicali del Partito delle Regioni hanno considerato per lungo tempo i greco-cattolici conservatori come alleati di “Eurosodoma”. Una siffatta operazione “antiterrorista” verrebbe portata avanti con l’assistenza dell’esercito, come ha già annunciato il Ministro della Difesa, Lebedev.
Oggi, l’Ucraina sta vivendo una tragedia, ma il vero orrore inizierà quando il governo spezzerà l’opposizione e “stabilizzerà” la situazione.
I segni della preparazione di un’operazione di pulizia etnica di massa erano già evidenti ai primi di febbraio, quando ci sono state le incriminazioni contro le formazioni di auto-difesa di Maidan in quanto formazioni militari illegali. In base all’articolo 260 del Codice Penale, i membri di queste formazioni possono essere condannati dai 2 a 15 anni di carcere. Questo significa che il governo stava pianificando di mettere dietro le sbarre più di 10.000 cittadini.
Nelle regioni, come pure nella capitale, speciali “squadroni della morte” si muovono a sostegno delle normali forze di polizia. Per esempio, la responsabilità per aver dato fuoco ad un attivista di Maidan proveniente da Zaporozhye è stata rivendicata da uno di questi “squadroni della morte”, che si chiama “Fantasmi di Sebastopoli”. Costoro hanno annunciato che sono pronti a trattare alla stessa maniera anche i manifestanti nelle regioni orientali.
Anche nel caso di una vittoria dell’Opposizione, la vita sarebbe ben lungi dall’essere perfetta.
Sebbene i fascisti siano la minoranza dei manifestanti, sono abbastanza attivi ma non sono tra quelli più pericolosi. Alcuni giorni di tregua a metà febbraio hanno portato allo scoperto conflitti tra i gruppi di destra, con parecchi scontri violenti ed inutili, fino ad aggressioni agli “eretici” ideologici.
Oltre ai fascisti, ci sono vecchi ed esperti esponenti dell’Opposizione che cercano di prendere il potere. Molti di loro hanno già avuto esperienze col governo e non sono estranei alla corruzione, ai favoritismi ed all’uso di soldi pubblici per scopi personali.
Le “concessioni” che l’Opposizione sta chiedendo in Parlamento sono pietose. Persino la Costituzione del 2004, che stanno cercando di riportare in vita, darebbe troppo potere al Presidente (il controllo sulle azioni della polizia e delle forze speciali ne è un esempio), ed il sistema elettorale proporzionale, con liste chiuse, metterebbe in Parlamento nelle mani di un gruppo simil-dittatoriale, che si può contare sulla dita di una mano. Insieme al Presidente governerebbero senza alcun ostruzionismo.
La loro seconda richiesta – la nomina di un Consiglio dei Ministri composto da esponenti dell’Opposizione – è ugualmente vergognosa. La gente starebbe rischiando la salute, la libertà e la vita perchè qualcuno diventi primo ministro e qualcun altro prenda il controllo del flusso di denaro per la corruzione? Questo è il logico risultato di preferire appassionati dibattiti sulla “nazione” e sulle strutture verticali legate agli stessi odiati politici, invece di sviluppare organizzazioni dal basso sugli interessi materiali e fnanziari.
Questa è la lezione che Maidan deve ancora imparare.
Tuttavia, saremo in grado di mettere in pratica questa lezione solo se l’attuale governo perderà la battaglia.
L’Opposizione dentro e fuori il Parlamento si è spezzettata in molteplici fazioni ostili ed in competizione. Se vince, il regime che ne verrà sarà instabile e privo di coesione. Sarà un regime borghese e repressivo quanto lo è stato il Partito delle Regioni prima della prova di forza contro i manifestanti in novembre.
La colpa del sangue versato ricade in parte sulla UE che volentieri riceve i soldi di corrotti bastardi in Ucraina, Russia, e parecchi paesi africani, mentre diligentemente si rifiuta di controllare la fonte di tali “investimenti.” E’ solo dopo aver visto i corpi morti delle vittime di codesti “investitori” che la UE è diventata sentimentalmente più disposta all’umana compassione.
Questa non è la nostra guerra, ma la vittoria del governo sarebbe la sconfitta dei lavoratori. Ma anche la vittoria dell’Opposizione non promette niente di buono. Non possiamo chiedere al proletariato di sacrificarsi per il bene dell’Opposizione e dei suoi interessi. Noi pensiamo che il grado di partecipazione in questo conflitto sia una questione di scelte personali. Tuttavia, noi incoraggiamo tutti ad evitare di essere arruolati per prestare servizio dentro le forze militari controllate da Yanukovich ed a sabotare con ogni mezzo disponibile le azioni del governo.
Nè dio nè padroni, nessuna nazione, nessun confine!
AWU (Autonomous Workers Union) sezione di Kiev
(Traduzione in inglese di S2W da libcom.org)
(traduzione in italiano a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)
Link esterno: http://avtonomia.net/2014/02/19/zayavlenie-ast-kiev-o-s…aine/