Palestina-Israele, non si ferma la lunghissima lotta dei palestinesi per resistere agli sgomberi forzati

categorymashriq / arabia / iraq | community struggles | news reportauthorTuesday November 19, 2013 01:10author by Ilan S. – AAtW, ainfos Ahdut (Unity)author emaililan.shalif at gmail dot comauthor address Tel AvivSegnalare questo messaggio alla redazione

Aumentano gli sforzi di stato per estinguere la lotta delle comunità di base ricorrendo come di recente al terrore contro le popolazioni dei villaggi nella speranza che la pressione esercitata sugli attivisti li costringa a rinunciare al confronto con le forze israeliane di occupazione. Dopo esser riusciti a mettere fine alle manifestazioni settimanali di Beit Ummar, ora nutrono maggiori speranze. Tuttavia, l’incremento degli sforzi negli sgomberi in poche aree rurali sembrano sviluppare un effetto opposto. La frustrazione dello stato israeliano si esprime negli sgomberi di massa di decine di migliaia di Beduini all’interno di Israele. Gli eroici villaggi di Bil’in, Ni’ilin, Nabi Saleh, Qaddum, Sheikh Jarrah, colline sud di Hebron ed il comitato di coordinamento della lotta popolare continuano ad aderire alla lotta unitaria insieme agli israeliani di Anarchici Contro il Muro e ad altri attivisti israeliani.

Palestesi distruggono la barriera della separazione in due villaggi della Cisgiordania
Durante le prime ore di venerdì mattina, palestinesi di tre villaggi hanno preso parte ad una “azione diretta” per distruggere parti della barriera della separazione. A Bir Nabala, situato sull’altro lato della Strada 443, i Palestinesi hanno usato martelli per aprire un buco nel muro, mentre i Palestinesi di Rafat (vicino il carcere militare di Ofer) hanno tagliato 20 metri del recinto di sicurezza che confina col loro villaggio.
http://972mag.com/photos-palestinians-destroy-separatio…1937/
L’esercito non c’era durante l’azione e nessun giornalista era stato invitato.
A Bil’in è stato rimosso l’intero cancello del muro, lasciando spalancato un buco a sorpresa per i soldati.

Palestinesi usano un martello per aprire un varco nel muro della separazione nel villaggio di Bir Nabala in Cisgiordania. (foto: Activestills)
Palestinesi in Cisgiordania nel villaggio di Rafat tagliano il recinto della separazione vicino al carcere militare di Ofer. (foto: Activestiils)
Per ulteriori analisi ed ultime notizie visitare il profilo +972 Magazine’s Facebook oppure su Twitter. La nostra newsletter contiene un esaustivo elenco degli eventi della settimana.
14/11/2013 Bilin, un gruppo di giovani palestinesi organizzati dal Comitato Popolare contro il Muro e gli insediamenti di Bilin lacera un cancello principale del muro israeliano dell’apartheid a Bilin a mezzanotte, e si è poi spostato verso il villaggio per ricordare l’occupazione che continuiamo a rifiutare. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=618144088231911
15.11.2013 Un gruppo di attivisti palestinesi demolisce parte del muro in cemento che isola la città di Gerusalemme dal villaggio di  Bir Nabala..
Haitham Khatib https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201788401564725 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201789212905008
Haitham Al Khatib
Servizio TV palestinese sulle azioni dirette a  contro il muro a Bil’in, Bir Naballa e Rafa’at

17/11/2013. Nuovo raid notturno nel villagio di Bil’in – 6 jeep israeliane hanno scorazzato per il villaggio dalle 2.30 per riprendersi il cancello del muro dell’apartheid “confiscato” il venerdì prima.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=619593028087017
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=648035735241125
https://www.youtube.com/watch?v=aPwVmAKvMvU

Lotta dei Beduini

Continua lo sgombero strisciante dei cittadini palestinesi dentro i confini israeliani del 1948.
Domenica, nella comune di Sdeh Boker, una riunione speciale del consiglio dei ministri ha deciso lo sgombero di 500 persone della tribù di Um Hiran per metterci una città nazional-religiosa.
La stessa tribù era stata sgomberata nel 1956 dalla terra degli antenati vicino all’insediamento della comune di Shoval.  La manifestazione unitaria davanti alla comune è finita con il fermo di due persone e l’arresto di un membro palestinese del Parlamento.
Almeno tre attivisti sono stati arrestati per una protesta contro lo sgombero di due villaggi beduini nel Negev. Il governo israeliano sta tenendo un incontro speciale nel kibbutz di Sde Boker, dove Ben-Gurion si era ritirato e dove è sepolto, per approvare il piano di sgombero. Gli attivisti stanno protestando fuori del kibbutz sede della riunione del governo. Dopo che i Beduini sono stati forzatamente trasferiti in una delle municipalità più povere di Israele, il governo ha pianificato di costruire un insediamento ebraico sulle rovine delle loro case. Ancor peggio, i Beduini di Umm el-Hiran hanno ricevuto dall’esercito l’ordinanza di vivere nell’attuale sito dopo essere già stati sgomberati nel 1948. Ulteriori informazioni su: http://972mag.com/government-to-confirm-destruction-of-…1638/
https://fbcdn-sphotos-a-a.akamaihd.net/hphotos-ak-frc1/…n.jpg
https://www.facebook.com/events/645799542106803

Manifestazione a Giaffa contro il Piano Prawer, 16.11.2013
In anticipo sulla “giornata dell’ira” prevista per il 30.11.2013, gli attivisti di Giaffa, sia palestinesi che ebrei, hanno protestato nella storica piazza dell’orologio contro il Piano Prawer che minaccia di sgomberare almeno 30mila Beduini dalle loro case situate in “villaggi non riconosciuti” verso la zona del Naqab / Negev, nel sud della Palestina. Anche prima che il piano venisse sottoposto al voto parlamentare, il governo israeliano aveva già deciso la demolizione dei due villaggi beduini di Umm al-Hiran ed ‘Atir, allo scopo di costruirvi Hiran, un insediamento di soli ebrei.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.4502263184304…50543
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10151667042787554

Bil’in

8.11.13 “Bil’in rivisitata: come cambia la vita quotidiana sotto l’occupazione
Partecipare alla manifestazione settimanale contro il muro a  Bil’in senza esitazione, mette a nudo le piccole differenze nella routine dell’occupazione e della resistenza.
Sono passati due mesi dalla mia ultima visita a Bil’in. Non troppi, ma abbastanza da notare improvvisamente alcuni piccoli cambiamenti occorsi nell’ambiente di vita quotidiano, cambiamenti che le persone possono a volte non notare se ci stai dentro.
Il primo lo si nota sulla via da Tel Aviv. Passando per l’insediamento di Hashmonaim sono rimasto sorpreso nel realizzare all’improvviso che c’era un recinto in meno – e questo in una regione in cui recinti e muri tendono a proliferare, non a scomparire. Il recinto in questione separava gli uliveti del villaggio vicino a Ni’ilin dalla strada principale che usano la maggior parte dei coloni. Dopo parecchi anni di costruzione, il muro della separazione a Ni’ilin è stato completato e questi uliveti sono ora irraggiungibili per la maggior parte dei palestinesi; qualcuno deve essersi accorto che il recinto non era più necessario a proteggere la strada. La vista, ovviamente, è più godibile che non attraverso una rete metallica, ma accorgersi che la ratio che sta dietro la sua rimozione è quella di collegare le terre palestinesi alle strade dei coloni continuando a tenere il villaggio isolato, rende le cose un po’ più amare.
Il secondo lo si avverte dove una volta c’era il posto di blocco di Ni’ilin. Apparentemente, l’intera base militare che comprendeva il posto di blocco è stata di recente privatizzata ed è ora gestita da una agenzia di sicurezza (il cui nome non si trova da nessuna parte) ed il nome è cambiato nel più orecchiabile  “Hashmonaim Crossing.” Non un posto di confine, attenzione, dal momento che non si trova su confini riconosciuti a livello internazionale e che ci sono ancora coloni e soldati dall’altra parte. E’ solo un “crossing”. Un attraversamento.
I soldati sono stati veloci nell’aprire il fuoco sul corteo ma il vento a loro sfavorevole ha ridotto gli effetti dei gas. Dopo circa due ore di manifestazione, con saltuarie scariche di lacrimogeni e lancio di pietre da parte dei giovani verso i soldati dietro il muro, siamo ritornati al villaggio.

Appena di ritorno dall’aver portato la bandiera nella manifestazione del venerdì n°455 a Bil’in (8/11/2013).
Io, altri 5 israeliani, dozzine di residenti di  Bil’in e dozzine di internazionali abbiamo evitato per più di un’ora il massiccio lancio di gas lacrimogeni nei pressi del cancello del muro, ma la maggior parte di noi era fuori tiro per le forze di stato.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=615216138524706
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.5394354894823…26831
Rani Abdel Fatah https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10202488263711009
Mohammed Basman Yasin https://www.facebook.com/mohamed.b.yaseen/media_set?set…50807

Manifestazione settimanale a Bil’in ..15.11.2013

La manifestazione è iniziata con la preghiera nel querceto di Abu Lamoun, alla presenza di molti locali e molti ospiti. I manifestanti poi si sono diretti verso il buco nel muro. A 100 metri dal muro i manifestanti si sono radunati per ascoltare il comizio di  Jibril Rajoub, che è stato leggermente colpito dai gas mentre stava parlando. Poi, mentre i manifestanti avanzavano con prudenza e pacificamente verso i soldati, con i giovani disponibili a non lanciare pietre su richiesta degli organizzatori del corteo, i soldati hanno iniziato a  riempire l’aria con i gas. I manifestanti sono stati costretti a ripiegare, un’auto-TV è stata colpita ed ha preso fuoco (per fortuna subito spento), ed i giovani hanno iniziato a replicare con le pietre. Alcuni manifestanti hanno fatto dei graffiti sul muro, inseguiti dai soldati. L’ambulanza aveva il suo da fare, ma per quanto mi consta tutti i feriti sono stati soccorsi. I soldati hanno continuato ad avanzare, sparando gas e proiettili a lungo.

Haitham Al Khatib https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201792942278240
Haitham Al Khatib https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201792928357892
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.7658912167608…07611
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201792942278240 Attivisti “dipingono” il muro della separazione mentre le forze di stato si scatenano contro il corteo.
VIDEO https://www.facebook.com/photo.php?v=504082113032308
Basel Mansour https://www.facebook.com/bmansour1/posts/10202030733322851

MA’SARAH

Corteo nell’anniversario del nono anniversario dell’assassinio di Yasser Arafat.
Corteo contro il negoziato e per la condanna dell’uccisione di giovani nei checkpoint israeliani in Cisgiordania.
Corteo organizzato dalla resistenza popolare contro il muro dell’apartheid. Dopo la preghiera del venerdì il corteo non-violento si è mosso da centro Al-Shomou’ nel villaggio di Ma’sara con la partecipazione di dozzine di locali e di internazionali, che sventolavano bandiere palestinesi, foto-poster dei prigionieri di cui si chiedeva la liberazione insieme alla fine dell’occupazione israeliana.
Appena il corteo ha raggiunto l’ingresso di Al- Ma’sara’s in direzione delle terre confiscate dove gli internazionali ed i manifestanti avevano sorpreso le forze di occupazione israeliane organizzando una partita di calcio, i soldati  sono arrivati con i loro veicoli dichiarando l’area zona militare chiusa.
A quel punto, l’esercito israeliano ha arrestato un attivista francese nel corso di un attacco con scudi di plastica.
In questo caso, Mahmoud Zawahrah coordinatore della resistenza popolare contro il muro dell’apartheid e contro gli insediamenti, ha condannato le uccisioni di giovani palestinesi che si verifcano ai checkpoints israeliani, ha affermato che la resistenza andrà avanti finchè l’occupazione sionista israeliana svanirà e sarà finalmente richiesto l’intervento della comunità internazionale per mettere fine all’occupazione israeliana.

https://www.facebook.com/AlMasraPress/photos

Nabi Saleh

La manifestazione settimanale di venerdì 08/11/2013  contro l’occupazione israeliana e contro il furto della terra ha commemorato  Yasser Arafat, i cui resti sono stati esumati ed analizzati. L’autopsia ha chiaramente evidenziato che il presidente Arafat morì per cause non naturali, presumibilmente per avvelenamento da polonio. I residenti portavano foto di Arafat per protestare contro la sua uccisione. Insieme a loro attivisti internazionali ed israeliani. Mentre i manifestanti procedevano verso il cancello chiuso vicino alla torre di guardia militare, i soldati hanno disperso la manifestazione con lacrimogeni ed proiettili d’acciaio ricoperti di gomma.

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.6509254749519…62736
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.4465935754603…50543
israel putermam http://www.youtube.com/watch?v=zmW5vyyBTks

15-11-13 La manifestazione settimanale nel villaggio di  Nabi Saleh ha commemorato Rushdi Tamimi, un giovane del posto, padre di un infante, colpito un anno fa dai soldati israeliani durante una protesta contro la guerra su Gaza. Tamimi morì due giorni dopo per le ferite subite e venne seppellito nel cimitero del villaggio, da dove è partita la manifestazione odierna. I residenti, tra cui la famiglia di Rushdi Tamimi, hanno marciato dal cimitero verso il luogo dell’uccisione, portando striscioni con la sua immagine e bandiere palestinesi, sfidando i soldati israeliani che cercavano di reprimere la manifestazione. Hanno sparato lacrimogeni e proiettili d’acciaio ricoperti di gomma contro i manifestanti, residenti ed attivisti sia internazionali che israeliani, uniti nella manifestazione.
By: Haim Schwarczenberg https://www.facebook.com/media/set/?set=a.4496547251542…50543
David Reeb http://youtu.be/XZqT8Ndyyoc

N’ilin

15-11-12

yisraelpnm https://www.youtube.com/watch?v=-E8irBvFSVY

Qaddum

Bambini senza infanzia:
Oggi a  Qaddum: 15/11/2013, alle 9:00, le forze di occupazione hanno invaso il villaggio di Qadum lanciando granate assordanti sulle case ed arrestando 4 bambini:
1 – Ahmed Abd Salam di 5 anni – Ahmad ha detto: “Mi hanno colpito alla gamba destra”
2 – Tariq Hcamt di 9 anni. Tariq ha detto “Mi hanno legato le mani”
3 – Malik Hacamt di 8 anni.
4 – Hussam Khaldun di 8 anni.
Li hanno rilasciati dopo ore di detenzione

Visualizzare l’occupazione: bambini sotto il regile legale israeliano | +972 Magazine
972mag.com
I differenti sistemi legali usati per israeliani e palestinesi vengono usati anche per i bambini. Come +972 ha copiosamente documentato, ci sono bambini palestinesi arrestati dall’esercito
ttp://www.facebook.com/avi.shavit.1/media_set?set=a.53…46289
“Guarda il  video – nessun ferito, nessun arrestato, Qaddum ha vinto ancora”.
Odai Qaddomi http://www.youtube.com/watch?v=ie2WFvi6Fh0

Qaddum, 15 Novembre 2013
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.6539045212982…14816

Shaykh Jarrah
I residenti di Sheikh Jarrah stanno continuando i loro presidi nel quartiere ogni venerdì, protestando contro gli sgomberi violenti dalle loro case, contro la presa in possesso del quartiere da parte dei coloni e contro la giudaizzazione di Gerusalemme est.
Chiedono sostegno a chiunque voglia sostenere la loro lotta, per essere presenti venerdì 15 novembre al presidio a sostegno della loro lotta.
il presidio inizia alle 15.00 nei giardini di Sheikh Jarrah Garden, tra Nablus Road e Dahlmann St.
TAMIMI PRESS https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152341565294688

Colline sud di Hebron

questa settimana accompagnamento dei contadini e pastori palestinesi in diverse località delle colline sud di Hebron.
Ancora maltrattamenti contro i contadini ed i pastori palestinesi da parte dei coloni e dell’esercito.

Tel-Aviv-Jaffa

Sabato 16-11-13.  A mezzogiorno gli attivisti palestinesi di Giaffa con attivisti di Tel Aviv hanno fatto un presidio sotto la torre dell’orologio di Giaffa per protestare contro il piano Praver che prevede lo sgombero di 30mila Beduini.
“In anticipo sulla “giornata nazionale dell’ira” del 30.11.2013, gli attivisti di Giaffa, sia palestinesi che ebrei, hanno protestatto nella storica piazza dell’orologio contro il piano Prawer che minaccia lo sgombero di almeno 30mila Beduini dalle loro case in “villaggi non riconosciuti” verso il  Naqab / Negev, nella Palestina meridionale. Anche prima che il piano venisse sottoposto al voto parlamentare, il governo israeliano aveva già deciso la demolizione dei due villaggi beduini di Umm al-Hiran ed ‘Atir, allo scopo di costruirvi Hiran, un insediamento di soli ebrei.”

Sabato sera 3 dozzine di attivisti sociali – tra cui una mezza dozzina dei comunisti-anarchici di  Ahdut (Unità) e mezza dozzina di altri anarchici, si sono ritrovati davanti alla casa del ministro della giustizia per protestare contro la violenza della polizia ed il fallimento dell’inchiesta interna alla polizia per individuare gli agenti violenti. Dopo una lunga sosta abbiamo manifestato per le strade del quartiere.
https://www.youtube.com/watch?v=jODl5e1-RLI (See clearly at 1:04 – 1:08)
https://www.facebook.com/media/set/?set=pcb.442695835834758
http://tv.social.org.il/social/2013/11/17/demo-against-…mahas

Burqa

Da più di 10 anni il villaggio di Burqa vicino Ramallah è isolato dalla città a cui era strettamente collegato. La strada che univa il villaggio alla città e su cui dipendeva economicamente e per i servizi sanitari, è stata bloccata da un’arbitraria decisione dei militari e da allora è chiusa.
Il popolo di Burqa deve subire ogni giorno le violenze dei coloni che minacciano la vita dei residenti e sono giunti l’anno scorso persino a bruciare la moschea del villaggio insieme ad alcune auto, mentre in un’altra occasione hanno bruciato 3 auto e fatto un graffito offensivo sulla facciata della ricostruita moschea.
1000 dunam (1 dunam = 1000mq,ndt) delle terre private di Burqa sono state occupate da avanposti dei coloni di Givat Assaf e Migron. La perfiferia di Burqa che è controllata da armati coloni fuorilegge è diventata una zona pericolosa per i residenti, costringendo i pastori del villaggio a rinunciare alla loro attività ed alla loro fonte di reddito. Ed i militari sovraintendono a tutto ciò e proteggono le azioni dei coloni.
Burqa è indifesa e nessuno ascolta il suo urlo di dolore.
Il popolo di Burqa si è trattenuto per molto tempo. Avevano la speranza che il loro approccio pacifico sarebbe stato colto dai governanti, i quali avrebbero almeno messo fine ad un peggioramento delle cose se non proprio al risarcimento delle ingiustizie.
Domani (18-11-13) alle 15.00 ci sarà un meeting a Burqa con i rappresentanti dei villaggi vicini di Dir Dibwan, Ein Yabrud e Bitin. Ci hanno invitato come Anarchici Contro il Muro.

=================================

lan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/

Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org

Traduzione a cura di FdCA – Ufficio Relazioni Internazionali


Questa voce è stata pubblicata in Blog, Internazionale. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento