Francisco Ferrer y Guardia “a Cremona”

* Alella, 10/01/1859
† Barcellona, 13/10/1909

Francisco Ferrer y Guardia (Francesc Ferrer i Guàrdia in catalano) è stato un anarchico e un importante pedagogista spagnolo.
Fondatore dell’Escuela Moderna e in contatto coi maggiori esponenti dell’anarchismo europeo dell’epoca, ha trovato, in sede scientifica (la “scienza dell’educazione”), molti emuli e interlocutori, a conferma dell’imprescindibile contributo fornito dal compagno sul piano dell’attenzione al tema della formazione, con particolare riguardo a quello dell’“educazione alla libertà” diretto ai più piccoli, ai bambini, ai minori.
In altra “scheda” accenniamo ai 61 Buletin dell’Escuela Moderna, alle modalità con le quali anche in Italia se ne è entrati in possesso, a chi si deve l’iniziativa e a chi, molti anni prima – ci riferiamo a Luigi Molinari – ne auspicava l’acquisizione.
Inviso alle autorità statali e religiose e oggetto più volte, negli anni, di provvedimenti repressivi, nell’agosto del 1909 è incarcerato con l’accusa, palesemente infondata, di essere il fomentatore dei fatti che hanno caratterizzato la cosiddetta “settimana tragica” (estesa rivolta di massa contro la coscrizione obbligatoria in funzione dell’impresa neocolonialista spagnola in Africa).
Nonostante la protesta levatasi in tutto il mondo, il 13 ottobre 1909, nella Fortezza di Montjuich, a Barcellona, il compagno Ferrer è messo a morte, mediante fucilazione.
Come nel resto del mondo, in Europa e in Italia, un po’ ovunque, anche in Cremona e provincia, il moto di indignazione, sdegno e ribellione, suscitati dalla barbara soppressione di un simbolo della libertà e dell’affrancamento dall’oscurantismo religioso e dalla superstizione imperante, trovò modo per manifestarsi, anche in modo accorato, appassionato e sempre sincero e disinteressato, come si conviene quando gli interpreti in questione afferiscono a un’area politica, quella anarchica, che altri interessi non ha da offrire se non la spinta alla libertà e alla giustizia sociale.
Qui di seguito si inizia a dar ragione e prova dell’impatto che la testimonianza politica e umana di Francisco Ferrer y Guardia ha avuto anche da noi.

All’indomani della morte, diverse manifestazioni si tengono nella provincia di Cremona. Nel capoluogo, in Piazza del Duomo, giovedì 14 ottobre si tiene un comizio di protesta a cui prendono parte i seguenti oratori: avv. Ferrari, sindaco; prof. Alessandro Groppali, socialista; avv. Piazza, Progresso; on. Sacchi; prof.ssa Ghisalberti; prof. Manacorda, socialista; avv. Andrea Boschi; Galliadi; Giacinto Cremonesi (lettura o.d.g.). Un altro comizio si tiene, sempre a Cremona, la domenica successiva, con interventi di Galliadi, avv. Cappa, prof. Alessandro Groppali, Giuseppe Guerreschi. Analoghe manifestazioni hanno luogo a Crema domenica 17 ottobre, nel cortile di San Domenico, dove intervengono l’avv. Giovanni Ferri, Nicola Bombacci, Comunardo Braccialarghe, a Soncino, a Soresina (24 ottobre, con la partecipazione dell’avv. Emilio Caldara e di Bina), a Ostiano, a San Giovanni in Croce. Particolare menzione meritano le iniziative a Binanuova, dove il Comune aveva «deliberato all’unanimità di eternare tale memoria […] col dare il nome di Francisco Ferrer al Borgo Nuovo ora sorto sulla via che mette alla Provinciale di Persico», e a Casalmaggiore, di cui esiste una delibera del Consiglio comunale, datata 13 gennaio 1910, relativa all’intitolazione di una via di Casalmaggiore a Ferrer.

Ordine del Giorno del comizio di Cremona, 14 ottobre 1909:
«I cittadini cremonesi convenuti a comizio protestano contro l’assassinio perpetrato in pieno secolo ventesimo da un Governo europeo in balia di illegittime e nefaste influenze confessionali; e fieri delle loro libere tradizioni promettono a se stessi di costantemente cooperare all’affermazione dello stato laico e sovrano».

Fonti:
La Libera Parola – Settimanale socialista, Crema (CR), 1909.
L’Eco del Popolo – Organo della Federazione Provinciale Socialista e delle Organizzazioni economiche, Cremona, 1909.

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