Silvio Secondo Quinto Ardovini

* Pieve d’Olmi, 09/06/1894
† ?

Residente a Cremona, meccanico. Figlio di Luigi e Gazza Adele. Radiato. Dalla Questura di Brescia, in data 21/03/1914 (in questa è qualificato «socialista antimilitarista»), si chiedono informazioni su di lui e sulla sua famiglia, ricordando che l’Ardovini «è stato nominato Consigliere del locale “Circolo Giovanile socialista” di carattere antimilitarista». Le comunicazioni che lo riguardano coinvolgono le questure e le prefetture di Torino e di Brescia, città nelle quali si trova per vari periodi, principalmente per il suo lavoro di meccanico. Dalla Regia Questura di Brescia, in data 29/07/1928, si rammenta che Ardovini vi ha dimorato fino al 1916, epoca in cui «venne internato a Torino»; ragione per la quale «è stato radiato dallo schedario». Lo stesso accade per lo schedario sovversivi di Torino, come comunicato dalla locale questura il 24/01/1929. Nel novembre dello stesso anno, però, il medesimo ufficio torinese si asteneva dal pronunciarsi «in merito alla di lui radiazione dallo schedario dei sovversivi». Rispondendo all’archivio informazioni dell’UPI in data 18/08/1930, la Questura di Torino precisa che tiene «buona condotta» e gestisce una salumeria. Risulta essersi iscritto al PNF nell’agosto 1933, di aver dato un «contegno favorevole al regime», quindi si dà parere favorevole alla radiazione. Il provvedimento viene preso nell’anno 1938 come risulta da comunicazione del Ministero dell’Interno in data 04/07/1938 e diretta ai Prefetti di Cremona e Brescia. [vc, db]

Fonti:
ASCr, Quest.-Sovv., ad nomen.

Presente in:
ASC, CPC.