Mattia Ferreri

* Cremona, 12/10/1870
† ?

Residente in Romania e a Brescia, sorvegliante, Mattia Ferreri è figlio di Elice e Fratinei Palmira. Busta 2031 – 1912-1939.
ASCr, Quest.-Sovv., Busta 55 – fasc. 1265: nato a Cremona («Ospedale Maggiore», si legge nel documento dell’Ufficio del Registro di Popolazione di Cremona e Corpi Santi del 28/03/1912) da Ignoti. Il fascicolo è introdotto da una riservata del 26/03/1912, proveniente dal Ministero dell’Interno, nel cui oggetto si legge: «Ferrari (sic) Mattia di – Elice e di Fratinei Palmira, nato a Cremona il 12 Ottobre 1870, sorvegliante», e il cui testo è il seguente: «favorire le informazioni […] individuo […] residente in Costantza (Romanie) e segnalato come anarchico dal Direttore della Sicurezza Pubblica di Bucarest». Due giorni a seguire, dalle Guardie di Città, si apprende che «con sentenza 29.9.09 dal Tribunale di (illeggibile) di Colonia (Germania) […] condannato a 3 mesi di carcere, per truffa […] partito da Cremona per Brescia 16 anni fa» (e dalla Questura di Brescia la cosa si conferma, in data 20 aprile dello stesso anno). Dalle Guardie di Città, un mese dopo, si specifica che da Cremona (dalla cui anagrafe è stato cancellato già nel 1896), una volta trasferitosi a Brescia, ha convissuto «coi coniugi Radi Felice e Frattini Palmira»; si aggiunge che è fabbro e celibe.
Passano più di 25 anni allorché il Ministero dell’Interno (28/12/1937), ai fini della revisione del C.P.C., chiede sue notizie e «Qualora il predetto risieda tuttora all’estero […] comunicare […] recapito»; in oggetto: «anarchico».
Il 13 gennaio seguente, la Regia Prefettura di Brescia risponde al Ministero e, dopo aver chiarito che fin dal 1911 «non risulta più qui censito», informa anche sul fatto che «La moglie del predetto, Fogliaresi Angela […] via S. Faustino n° 1 ha dichiarato di essere stata abbandonata dal marito» (e mai più avutone notizie). La regia Questura di Cremona contempla anche l’ipotesi di un suo decesso e a fine gennaio ’38 ne richiede l’eventuale certificato di morte. A metà circa dello stesso anno il Ministero dell’Interno torna a richiederne notizie (e nelle nota si scopre che il compagno era «conduttore di tranvai»). Nel ’39, dallo stesso Ministero apprendiamo che il Ferreri «risulta completamente sconosciuto in Costanza».
In definitiva, e concludendo, non si riesce a comprendere se sia avvenuta o meno la radiazione. Sufficiente pensare all’ultimo documento contenuto nel fascicolo in esame; proviene dalla Prefettura di Brescia e reca una data (giorno illeggibile) dell’ottobre 1947. Nel suo Oggetto, Ferreri risulta come sempre «anarchico» e in esso si fa riferimento al «foglio n° 05551 del 19 agosto scorso», al fatto che a Brescia «neppure è più ricordato», e infine all’irrimediabile situazione determinatasi in conseguenza del fatto che «La Prefettizia n° 0829 del 13 gennaio 1938 non è stata rinvenuta in questi atti, essendo stato inviato al macero il fascicolo relativo».

Fonti:
ASCr, Quest.-Sovv., ad nomen.

Presente in:
ACS, CPC.