Cesare Bonetti

* Cremona, 06/01/1907
† ?

Figlio di Oreste e di Donelli Anna. Emigra a Milano il 2 aprile 1932 dopo le nozze con Roveda Matilde, officiate a Milano il 6 febbraio 1932. Non assolve al servizio di leva militare e viene dichiarato rivedibile alle classi 1907, 1908 per gracilità e deficienza toracica e definitivamente riformato nella classe 1909. Di professione, prima commesso poi pellicciaio (dichiarazione in lista di leva) risiede in Via Pettinari, 1.
Viene citato quale esempio di una tendenza «operaista», «sindacalista», «libertaria», e in relazione agli accadimenti del periodo 25/07/1943 e immediatamente successivo; lo si cita ancora – nella parte relativa al periodo coincidente col ritorno di Farinacci (15/09/1943) – come membro del «Sottocomitato della Speranza». Punito, assieme agli altri, per aver contravvenuto alle misure prese dalle autorità badogliane. Possibile partecipante al Congresso della FAI del 1945 (vedi: Federazione Comunista Libertaria). In Parlato, I comunisti di Porta Po nella storia del Partito dal 1922 al 1945, sugli eventi del 27/07/1943: «L’arresto del ex-fiumano e corridoniano Avv. Franzetti e del repubblicano (anarchico) Cesare Bonetti alla discesa dall’arengario e l’arresto di operai e del socialista Sidoli perché in Via Baldesio, davanti al negozio Talamazzi, si oppongono all’arresto dei due, disselciano la strada e danneggiano il cellulare della polizia che li trasporta. È l’ardito sottocomitato della “Speranza” (Speranzini, Bonetti, Franzetti, Andrini e Bernardi) che vuole spingere il Comitato [si intende il neocostituito, a Palazzo Barbò, Comitato Provinciale Antifascista; ndr] a una politica più radicale, venata di fermenti sindacalisti e libertari, e più vicina alle esigenze delle masse lavoratrici». Da una nota si ricava che l’autore ebbe contatti diretti con Bonetti.
In Dolci, Mario Coppetti. Un socialista, si riprende un «articolo rievocativo» di Armando Parlato relativo ai fatti (costituzione Comitato Provinciale Antifascista) del 26/07/1943 e l’elenco in cui compare anche «il repubblicano di tendenze anarchiche Cesare Bonetti». Si cita ancora Bonetti, stavolta solo come «repubblicano», e si ricorda che figura fra gli arrestati per un comizio che contrastava le norme del neonato governo Badoglio.
Da De Agostini e Schirone, Per la rivoluzione sociale: «A Cremona e provincia “grazie all’attività del compagno Bonetti Cesare, delle formazioni partigiane che lavoravano nella regione, si sono andate creando numerose sezioni abbastanza importanti. Domenica 29 [luglio?] è stata tenuta un’assemblea generale in uno dei primi teatri della città. Numerosissimi sono gli elementi comunisti che disgustati dall’opera e dall’azione del partito vengono a noi”. A Cremona esiste una federazione provinciale». [vc, db]

Fonti:
A. Parlato, La Resistenza cremonese, Milano, La Pietra, 1984.
A. Parlato, I comunisti di Porta Po nella storia del Partito dal 1922 al 1945, Cremona, P.C.I. – Sez. “G. Parizzi”, 1971.
AA.VV. (a cura di F. Dolci), Mario Coppetti. Un socialista, Cremona, Edizioni della Memoria, 2003.
M. De Agostini, F. Schirone, Per la rivoluzione sociale. Gli anarchici nella Resistenza a Milano (1943-1945), Milano, Zero in Condotta, 2015.