Cesare Alessandro Donati

* Cremona, 06/02/1883
† ?

Figlio di Vincenzo ed Ermenegilda Rossi, residente in Svizzera, sarto. Radiato. Dal cenno biografico redatto dalla R. Prefettura della Provincia di Cremona in data 22/12/1905 apprendiamo che è «sarto», che è privo di «mezzi di fortuna» e che è l’«unico figlio maschio di padre vivente». Alla voce “Informazioni sulla condotta morale e politica” si legge: «mediocre, di carattere volubile […] non gode […] buona fama […]. Da circa due anni avendo fatto relazione d’amicizia col noto anarchico Comaschi Carlo emigrato per l’America dal maggio u.s. [ossia dal maggio 1904 – ndr] ebbe a condividere […] frequentando […] e quella [da intendersi “compagnia” – ndr] di altri non meno noti anarchici Ferrari Arturo, Boschetti Angelo Villani Angelo Galimberti Giuseppe ed altri […] di fare propaganda fra la classe operaia».
A proposito del rapporto col Comaschi, si legge pure di una sua “convivenza” (causata, si accenna in una nota, a dissapori famigliari ascrivibili, anche, all’ideologia coltivata) col medesimo, in via Gonzaga, 41. A seguire, si parla di un suo trasferimento a Milano (in cerca di lavoro); da questa città riceve però il foglio di via e dunque viene rimpatriato ed è temporaneamente occupato presso il sarto (nonché di lui cognato) Brotto (cognome incerto) Clemente in via B. o Spera n. 1.
Abita in via Borghetto 9, si legge nella nota del 10/08/1909.
Un nuovo trasferimento a Milano è all’origine della richiesta di informazioni inoltrata dalla Questura di quella città e diretta al Prefetto di Cremona in data 20/02/1912, che recita: «qui manifesta di professare teorie anarchiche, e si fece anzi promotore, con altri anarchici, della pubblicazione di un giornale libertario». Da Cremona si risponde il 4 marzo successivo e dopo aver chiarito che ormai da cinque anni manca dalla città, poiché partito alla volta di Losanna (ove ebbe a risiedere un anno, prima di tornare a Milano), si precisa pure che «A Losanna ha riportato due condanne per appropriazione indebita, una di 6 e l’altra di un mese».
Il 10/10/1912, da Milano, si comunica che «da diversi giorni si è allontanato […] per direzione ignota […] voler fare eseguire indagini». Due giorni dopo, in nota, si apprende che «si è trasferito, assieme alla sua famiglia, a Greco (Milano) via Temperanza n. 1». Alcune comunicazioni del settembre ’14 lo segnalano a Ginevra (per motivi di lavoro).
Di 15 anni dopo la comunicazione in fascicolo, datata 02/08/1929, nella quale si afferma: «il suddetto anarchico [“vive sempre a” – ndr] Greco Milanese fin dal 19 Luglio 1919».
Questa “relativa” chiarezza su domicilio, date, indirizzo, permanenze varie ecc. è riscontrabile anche nella nota che segue, dell’“Ufficio del Registro di Popolazione di Cremona e Corpi Santi” del 01/08/1914, nella quale si scopre che è coniugato con Guzzoni Serafina, che «entrato in Comune» (!?) il 26/10/1889, proveniente da Vescovato, che abita in Via Milano n. 3 e che è stato «Depennato per Greco Milanese il 19/06/1913».
A Milano, si apprende dalla nota della R. Questura di questa città del 02/09/1923, egli dimora in via Transiti, 18. Fino al ’26 i vari Comuni interessati ribadiscono di non averne più notizie ed è solo del 25 marzo di quell’anno che da Milano si comunica: «sarto presso la ditta Bolè è stato rintracciato in questa [Milano – ndr] via Carducci n° 23 e convive con la moglie e due figli».
Rispondendo alle numerose richieste di informazioni provenienti da Cremona, la R. Questura di Milano, il 05/12/1929, parla di «regolare condotta morale e politica e simpatizza per il Governo Nazionale» (firmato il Questore). Ma nonostante tali “tranquillizzazioni”, solo nel 1937 il Ministero dell’Interno, ai soliti scopi afferenti la sistemazione dello schedario, vuol conoscere di più sul «sarto, già residente in Svizzera, anarchico». Nell’aprile dello stesso anno, da Milano, il Prefetto Motta risponde al Ministero ricordando che, almeno per ciò che concerne Milano e Cremona, tale atto (la radiazione) davasi già per compiuto o quantomeno “acquisito”, «come poi comunicò [la R. Questura di Cremona – ndr] con lettera n° 776 Gab. in data 08.12.1929». [vc, db]

Fonti:
ASCr, Quest.-Sovv., ad nomen.

Presente in:
ACS, CPC.