Virginio Andreini

* Cremona, 01/09/1867
† Mantova, 16/02/1928

Residente a Mantova, canestraio. Figlio di Agostino e Clerici Barbara. Schedato quale anarchico nel Casellario Giudiziario della Questura di Mantova.
Le autorità iniziano a occuparsene nella seconda metà degli anni Novanta. Viene definito «Anarchico pericoloso» nella nota fra le Prefetture di Cremona e Mantova del 12/06/1901 e in altre che seguono, come quella del 24/06/1901, in cui si comunica il suo arresto. Ex tipografo, poi canestraio, contravviene da subito le misure di libertà vigilata alle quali è sottoposto. Varie prefetture e sottoprefetture sono sovente impegnate nella sua ricerca, poiché se ne perdono spesso gli spostamenti e dunque le Riservate che si susseguono lo indagano in quanto «contravventore alla vigilanza speciale» (nota del 09/09/1901 della Compagnia di Cremona dei Carabinieri).
Anche la Questura di Palermo è coinvolta, dal momento che è lì che Andreini viene condannato, con sentenza del 23/05/1905, per «furto qualificato» a mesi 4 e giorni 10 di reclusione, dal Tribunale di Palermo, dove sconta la pena. Nel 1909, altra condanna, per furto, a 16 mesi e 20 giorni di reclusione; a fine pena, prevista per il 10/07/1910, «verrà iniziato a domicilio coatto per la durata di anni 5». C’è una comunicazione della Prefettura di Mantova, datata 04/11/1915, che annuncia «con provvedimento ministeriale 17/05/1915 tramutato dalla colonia coatti di Tremito a quella di Ustica per motivi amministrativi». Nella nota riservata (Regia Prefettura di Mantova) del 04/11/1918, si legge che «si trova a Mantova dopo essere stato prosciolto condizionatamente dal domicilio coatto nell’isola di Ustica. Recatosi per ragioni di lavoro a Rovigo fu respinto da quel Comando del Genio terzo Uff. distaccato perché inutile al lavoro – Continua la sorveglianza». Il prefetto di Mantova ne sollecita il rintraccio in data 05/12/1918, dato che Andreini «si è allontanato da questa città per direzione sconosciuta». In questa comunicazione, diretta al collega prefetto di Cremona, Andreini diventa «facchino», oltre che «pericolo pregiudicato in linea di furti, ex domiciliato coatto, anarchico biografato». È del 02/01/1919 la comunicazione della Prefettura di Mantova sul rintraccio di Andreini, tornato nuovamente in città. Un lustro di vuoto e poi, dalla Regia Questura di Mantova, la trasmissione di “aggiornamenti”, datata 01/06/1925, nel primo dei quali si specifica che «ozioso, vagabondo e diffamato per delitti» è in carcere, a Mantova, e terminerà la pena il 18/01/1925, e la seconda in cui, contravvenuti gli obblighi di «sottoposto al giudiziale ammonizione», il 22 febbraio dello stesso anno viene arrestato a Mirandola e condannato a mesi 6 di arresto. Detenuto nelle carceri di Modena, «avendo egli ricorso in appello». Mentre la Questura di Mantova, in data 21/05/1923, usa toni tranquillizzanti («continua a professare idee sovversive» e «conserva tuttora idee anarchiche» ma «non dà luogo a rimarchi per la sua condotta politica»), ecco che, nella primavera 1926, Andreini, tornato «anarchico pericoloso» e diventato nel frattempo merciaio ambulante, è di nuovo irreperibile. Ampia la scheda redatta dalla Prefettura di Mantova che ne ricostruisce il profilo dal 1898 al 1926, le numerose condanne e carceri e località che lo hanno visto detenuto e confinato. «Ascritto al partito anarchico», ma non si desumono collegamenti “organici” o anche solo di «corrispondenza epistolare con persone del partito». C’è già un’ipotesi di radiazione a firma Questore di Cremona datata 04/03/1927, che chiede informazioni su Andreini e da Mantova, mentre gli si risponde in data 07/03/1927 che, «per l’età avanzata non è da ritenersi elemento pericoloso in linea politica», si specifica pure che, per l’ennesima volta, «è attualmente ricercato per contravvenzione alla vigilanza speciale». In data 26/01/1929, il Questore di Mantova comunica la «variazione riguardante il sopraindicato sovversivo» in quanto «è morto in Mantova il 16/02/1928». [vc, db]

Fonti:
ASCr, Quest.-Sovv., ad nomen.

Presente in:
ASC, CPC; Questura di MN, Casellario Giudiziario.